Il Friuli viticolo è una realtà profondamente sfaccettata e complessa sia da un punto di vista geologico che da un punto di vista strettamente culturale. Alcuni anni fa mi è sembrata una buona idea creare un’attività di “negociant” un po’ sui generis per dare sfogo alle mie ambizioni di sperimentatore e al contempo smascherare l’approccio integralista di coloro che vedono nel “negozio di uve e vini” soltanto un’attitudine bassamente commerciale. A questo scopo ho iniziato a progettare vini presso vari amici produttori che mi hanno generosamente concesso lo spazio fisico e filosofico per concepire nelle loro cantine prodotti diversi da quelli di normale produzione aziendale. La vera sostanza di tutto questo agitarsi è che non ho mai avuto abbastanza soldi per comprarmi un’azienda agricola, né li avrò mai, e ho dovuto cedere il passo ad industriali e potenti che continuano ad agglomerare ai propri possedimenti straordinari terroir dei quali non sanno veramente che fare, pagandoli cifre inaudite e mettendo fuori gioco ogni velleità di espansione dei piccoli produttori che vivono di sola uva. Quindi mi divido tra affitti e acquisti di uva per poter mettere in bottiglie le mie idee che sono semplici, moderatamente ambiziose e per nulla confuse.

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